Da dove comincio a parlarvi di questo film? Dalla fine. Andate a vederlo.
Le sorelle Macaluso di Emma Dante, presentato a Venezia77, arriva al cinema dopo essere stata una produzione teatrale.
Maria, Pinuccia, Lia, Katia e Antonella sono cinque sorelle nate e cresciute all’ultimo piano di una sgangherata palazzina nella periferia di Palermo. Senza genitori, senza adulti, senza uomini attorno.
La loro storia è narrata in tre parti: l’infanzia, l’età adulta e la vecchiaia. Si può dire che la casa che abitano sia il sesto personaggio della storia: un luogo che trattiene ricordi, oggetti, dettagli. Che si modifica un po’, mentre il tempo passa, restando sempre la stessa.
L’equilibrio di questa tribù famigliare viene minato da un fatto sventurato e ogni vita sarà tristemente destinata a ciò che doveva essere.
La colonna sonora di Le sorelle Macaluso è altrettanto struggente e malinconica.
Le canzoni di Franco Battiato, Geraldina Trovato e Gianna Nannini accompagnano le immagini – estremamente curate dal punto di vista della fotografia – alternandosi con la delicata composizione di Erik Satie e rilasciando a piccole dosi una malinconia devastante.
Nel buio della sala ho pianto, ho masticato la stessa nostalgia per l’assenza che si respira nella casa delle sorelle Macaluso e mi sono convinta che sia proprio questa la dimensione più pura del cinema.