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Pixie Curtis è una fashion blogger molto popolare su Instagram, dove il suo profilo conta quasi centomila followers. C’è solo un dettaglio non poco rilevante: è una bambina di soli 3 anni.
Forse dovremmo dire che si tratta di un «progetto fotografico» ad opera della madre, Roxy Jacenko, pr e businesswoman australiana, che ha creato una linea di accessori per bambini che porta il nome della baby fashion victim e che viene pubblicizzata attraverso il profilo Instagram della figlia.
Proprio come le più famose fashion blogger, Pixie Curtis è sempre in posa davanti all’obiettivo, pronta a sfoggiare il suo ultimo outfit con relativo cerchietto da abbinare. Madre e figlia viaggiano spesso negli Stati Uniti e la piccola viene fotografata mentre fa shopping in boutique firmate, si sottopone a trattamenti di manicure e pedicure, guida la sua piccola Mercedes o fa il suo primo viaggio in elicottero.
Il fenomeno dei baby fashion victim è dilagante e la piccola Pixie non è certo la sola ad avere un profilo Instagram con molti seguaci, ma è sicuramente l’unica a poter vedere una propria linea di moda portare il suo nome. Che dire poi di North West, la figlia di Kim Kardashian e Kanye West, utilizzata a mo’ di accessorio che completa il look?
Per quanto possa esser buffo vedere una bambina vestita da grande, queste foto mi mettono a disagio poiché è evidente che l’unica che sta pensando che si tratti di un gioco è proprio la piccola, ignara del business che ha generato.
